Da Montis Scolchi a Cervignano. La soddisfazione dell’Archeoclub di Corinaldo per il successo dell’iniziativa.
Ha visto una nutrita e attenta partecipazione la passeggiata organizzata dall’Archeoclub di Corinaldo, in collaborazione con la Proloco di Corinaldo e la Box Marche. Domenica scorsa 22 settembre molti corinaldesi, ma anche numerose persone residenti nella Provincia di Ancona hanno scelto compiere questa passeggiata che partita puntualmente alle 16.30 dalla Croce del Termine dopo circa due ore è arrivata allo stabilimento della Box Marche dove ad attendere i presenti c’era una graditissima merenda offerta dalla Proloco di Corinaldo.
La “Passeggiata d’autunno” ha permesso di raccontare le storie delle chiese e dei castelli medievali che sorgevano lungo o nelle vicinanze dell’attuale strada di San Vincenzo. Una strada di primaria importanza, come anticipato, che metteva in comunicazione le antiche città romane di Ostra e Suasa, che si intersecava con le strada di fondovalle, una a sinistra del Nevola e l’altra a destra del Cesano e che continuerà ad avere questa funzione di collegamento tra le valli del Misa, del Nevola e del Cesano e tra le località costiere e l’entroterra anche dopo il Mille determinando, per questa ragione, la nascita in quei luoghi di castelli e chiese.
Nella passeggiata si è narrato della Pieve di San Giuseppe, poi denominata di San Giovanni del Pavone sorta già prima dell’anno Mille, come anche per quella di San Paterniano di Casa Murata; e di quelle di Sant’Angelo, di Santa Cecilia, di San Cristoforo di Campolongo, di Santa Maria nel fondo di Arcione, di Sant’Andrea di Casa Murata, di Santa Maria di Cervignano. Queste luoghi di culto di cui oggi non resta più traccia visiva vuoi perché costruite con materiale povero e deperibile o perché demolite per recuperane il materiale edilizio (chiarificativo è il caso della chiesa di San Paterniano di cui nel 1657 si dice: questa è una chiesa scaricata (sconsacrata) chiamata San Patrignano, dove vi è gran quantità di lavoro per fabrica e bellissime pietre di marmo e la casa tutta è fatta di questo lavoro della chiesa) erano a servizio delle comunità presenti, in quell’epoca, nell’area.
E tale presenza demica che dall’epoca classica arriva sino al basso Medioevo, è confermata dall’esistenza nella sottostante valle del Cesano tra il confine con l’attuale Castelleone di Suasa e ‘odierna chiesa di sant’Isidoro dei due castelli denominati Turrile e Insula, mentre dall’attuale Croce del Termine sino alla valle del Nevola si trovavano i castelli di Campolongo, Casalta, Casa Murata e Cervignano. Chiese e castelli che, in seguito alla nascita del castello di Corinaldo e alla successiva costituzione del Comune venendosi a trovare in un’area marginale rispetto al nuovo centro di “potere” e abitativo verranno abbandonati e di essi non resterà nulla se non i documenti che ne hanno salvato la memoria.