02.07 PRIMA SERATA DE I “MARTEDÌ DELL’ARCHEOLOGIA”. Da Sena Gallica a Santa Maria in Portuno

Ancora una volta, la grande partecipazione è la conferma che la cultura archeologica incanta e coinvolge, ieri come oggi.

Enorme partecipazione alla prima serata della rassegna organizzata dalla sede corinaldese dell’Archeoclub d’Italia dal titolo “I martedì dell’Archeologia”. Il primo incontro è stato tenuto dal professore Michele Silani che ha affrontato il tema: “da Sena Gallica a Santa Maria in Portuno: il territorio della bassa valle del Cesano in età romana”.

Michele Silani è attualmente docente presso il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università degli Studi della Campania e prima ancora è stato  docente a contratto in Archeologia della città romana presso la Scuola di Lettere e Beni Culturali dell’Università di Bologna. Ha avuto ruoli  di direzione scientifica di progetti di ricerca nazionali e internazionali; ha partecipato con ruoli di responsabilità a progetti di ricerca nazionali e internazionali; nel 2014 è risultato  vincitore del “Premio per un lavoro di ricerca e studio innovativo sull’archeologia della città di Senigallia”.

Tra le numerose pubblicazioni di carattere scientifico (circa un centinaio tra monografie; articoli su riviste e in atti di convegni e in volumi) va ricordato il saggio dal titolo Lettura integrata del paesaggio per la ricostruzione della centuriazione nelle valli dei fiumi Cesano e Misa (Marche, Italia) pubblicato in collaborazione con Tommaso Casci Ceccacci e Archeologia nella Valle del Cesano. Da Suasa a Santa Maria in Portuno. Atti del Convegno per i venti anni di ricerche dell’Università di Bologna insieme a Enrico Giorgi e Giuseppe Lepore.

Michele Silani ha partecipato alle campagne di scavi e ricerche presso la città romana di Suasa e a Santa Maria in Portuno e nel suo intervento racconterà di come Sena Gallica sia stata la prima colonia di diritto romano fondata agli inizi del III secolo a. C. sulla costa adriatica dell’ager Gallicus e di come essa fornisca nuovi elementi per un ragionamento complessivo sulle scelte, urbanistiche e politiche, che di volta in volta Roma metteva in atto durante la sua espansione verso il fertile nord della penisola italiana (Gallia Cisalpina). Il quadro che emerge è confrontabile piuttosto con la forma e con le funzioni di una contemporanea colonia di diritto latino: Sena Gallica, infatti, sembra avere da subito una cospicua estensione urbana (calcolata in circa 18 ha) e un ager di pertinenza molto esteso (ipotizzato in circa 290 ha disposti su tre vallate fluviali contigue). È evidente che alla funzione militare, fondamentale nei primi momenti di vita della città, viene da subito associata una funzione di popolamento e di sfruttamento agricolo di un territorio in cui l’elemento indigeno (Piceno o Gallico) non era in grado di opporre una sufficiente forza di contrasto. Le ricerche archeologiche condotte negli ultimi quindici anni nella bassa valle del fiume Cesano e in particolare nell’area di Santa Maria in Portuno hanno permesso di raccogliere nuovi dati a conferma di questa ricostruzione storica.

Gli incontri proseguiranno, tutti alle ore 21.00, il 9 luglio con Giuseppe Lepore: Il territorio di Corinaldo in età tardoantica: il sito di Santa Maria in Portuno; il 16 luglio con Federica Boschi: La necropoli di Contrada Nevola a Corinaldo: novità dalle ricerche archeologiche e il 23 luglio con Francesco Gabrielli: Riscoperta delle epigrafi dal territorio di Suasa.